Climate Action: Resilience#hack
Percorrendo il sentiero che ci ha condotto da Cuorgnè a Bormio, grazie alla stretta connessione Scuola-Università della Montagna UNIMONT – Ricerca del progetto italiano Mountain Lab, siamo giunti a Desio per il Resilience Hack | Climate Action #MountainHack. La delegazione del Liceo Crespi, carica di aspettative, visti i risultati conseguiti in termini di cittadinanza attiva, ha affrontato questa nuova sfida.
A Desio le campane della Basilica dei Santi Siro e Materno ci hanno dato il benvenuto con il loro melodioso rintocco. In passato le stesse campane venivano utilizzate per lanciare allarmi al sopraggiungere di nemici e/o catastrofi naturali, come inondazioni e carestie.
I ragazzi, sin da subito coinvolti nelle sfide dall’equipe organizzativa, si sono cimentati in un’intensa attività progettuale, relativa alla resilienza del territorio naturale ed urbano agli effetti del cambiamento climatico ed ai rischi ad esso collegati: allagamenti, ondate di calore, eventi meteorologici estremi, inquinamento, perdita di biodiversità.
Il laboratorio è stato preceduto da un percorso formativo di alto rilievo, grazie alla partecipazione di figure illustri del panorama scientifico internazionale, come Luca Lombroso, esperto meteorologo, Anna Giorgi professoressa di Unimi ed alla Prof.ssa Franca Sormani del Liceo Majorana di Desio che, con il MIUR, è stata l’artefice di questa incredibile avventura.
Le attività abilmente condotte dai mentor e dalla prof.ssa Sormani hanno permesso ai gruppi eterogenei di ragazzi, espressioni di molte realtà scolastiche dei territori di Varese, Milano, Lecco, Monza e Brianza, Como, di approfondire tematiche scientifiche e sociali ed esprimere al meglio le proprie competenze, abilità e passioni.
Gli studenti hanno elaborato start up e progetti educativi dalle più svariate caratteristiche e finalità per coinvolgere adulti, ragazzi, bambini e progettare un futuro ecosostenibile per tutti i territori montani e pedemontani, che più risentono dei cambiamenti in atto.
Gli insegnanti, supportati da docenti esperti nelle metodologie challenge-based learning, hanno condiviso le esperienze già in atto o programmate negli istituti di provenienza ed hanno elaborato percorsi comuni dedicati alla formazione ed educazione civica delle nuove generazioni in accordo con le azioni del PNSD e dell’Agenda 2030.
Gli elaborati, esposti nella fase conclusiva, hanno mostrato creatività ed opportunità esecutive estremamente ampie: dalla raccolta di figurine a tema (dedicata ai più piccoli) alla creazione di corridoi ecologici nei e tra i centri urbani per salvaguardare flora e fauna; dalla riqualificazione di un antico ospedale psichiatrico in un HUB innovativo-formativo, alla creazione di tetti CO2 assorbenti. Grande rilievo è stato attribuito alla salvaguardia degli ambienti naturali e della biodiversità.
Pertanto possiamo affermare con orgoglio che il mondo della scuola, attento alle problematiche sociali ed ambientali, ancora una volta si è messo in cammino per promuovere una nuova forma di consapevolezza che possa coniugare educazione ambientale ed educazione alla sostenibilità, etica e giustizia sociale.
Al termine delle attività, il rintocco delle campane della Basilica dei Santi Siro e Materno ha indicato, dunque, non più un pericolo (come in epoche passate), ma un nuovo inizio: la resilienza della scuola italiana e la presa di coscienza di studenti ed insegnanti su un tema di interesse generale.
Si deve agire, velocemente e con consapevolezza, per il bene comune, per il clima, per il pianeta.